La Questura di Cosenza non è il solo problema. La diretta con gli attivisti

La Questura non è il solo problema. La notifica di sorveglianza speciale arrivata a Jessica Cosenza e Simone Guglielmelli va letto in una prospettiva molto più ampia. In questo modo perdono un po’ di importanza i nomi specifici, ma si ingigantisce la gravità della questione.

Ne parleremo il 29 dicembre dalle ore 19.00 con i diretti interessati -> https://fb.me/e/1cqry4nxz

E’ solo l’ultimo degli atti ostili portati avanti dalle istituzioni di Cosenza contro chi fa attivismo (Cosenza solidale, Terra di Piero, Prendocasa, Ambulatorio medico sociale, FEM.IN.) e il problema non è il questore Giovanna Petrocca perchè se non ci fosse stata lei, sarebbe stato un altro. Meno di un anno fa non era stata la Questura, ma l’imbarazzante Procura ad indagare i ragazzi di Prendocasa. Ecco perchè il problema non è la Questura, ma l’intero sistema che agisce come un corpo solo ed in ossequio – viene da pensare – ad ordini. Di chi? Con ordine.

La Questura dice che il problema sono gli attivisti che denunciano lo stato di abbandono del centro storico. Ma nella stessa Questura (allora il questore era Liguori) si diceva allegramente che il collaudo di Piazza Fera ci sarebbe stato dopo l’inaugurazione (tratto da -> http://www.iacchite.blog/cosenza-piazza-fera-senza-collaudo-con-il-si-dello-stato-deviato-lintercettazione-in-questura/)

L’INTERCETTAZIONE IN QUESTURA

ALVARO: Dimmi Francé

TUCCI: Eh Antonì, sono in questura. Vogliono sapere… il questore vuole sapere… tu il collaudo quale giorno lo darai della prossima settimana?

ALVARO: E non glielo dici. Tu al Genio Civile l’hai presentata?

TUCCI: Sì, sì, sì…

ALVARO: Quindi, quando te la restituisce. Questo dipende da quando te la restituisce.

TUCCI: Sì, ho capito ma questi devono fare la manifestazione… Tu la relazione la farai la settimana prossima, gli ho detto entro giovedì… punto

ALVARO. E va bene, entro giovedì.

TUCCI: La relazione la puoi fare… invece che depositarla al Genio Civile, la puoi fare e depositare in questura, al Comune. Non è che per forza al Genio Civile.

ALVARO: Ho capito, ma mandami sta relazione di struttura ultimata, almeno così tra lunedì, martedì e mercoledì ce la faccio.

LA PROCURA

Tanto per chiudere il cerchio. La stessa piazza è un tasto dolende anche per la Procura. La storia parte da lontano.

In Teorema Cosenza si pubblicano delle intercettazioni -> https://www.amazon.it/Teorema-Cosenza-Lesistenza-masso-mafiosa-dimostrata/dp/B08CP7LMP4.

Era il 2006 quando Cozzolino ordinava l’arresto di Franco Pacenza. Morrone lo tranquillizza dice che sono già stati informati gli “amici”, così li chiama: Nicola Adamo, Rino, Spagnuolo e Serafini (procuratore di Cosenza all’epoca). 

Insomma devono far rientrare nei ranghi questo magistrato. Dopo qualche anno Cozzolino archivierà l’indagine della procura sulla piazza. Che gli amici abbiano fatto effetto? Chi può dirlo. Gli effetti sono che la procura passata di mano in mano non si è mai degnata di fare luce sui figuri che si aggiravano intorno alla piazza nonostante denunce pubbliche. La procura però perde tempo ad indagare gli altri.

Si vede bene come i nomi dei rappresentati delle istituzioni poco contano. Conta che sono le istituzioni asservite e piegate. A chi?

Ai soliti noti che fanno il bello e il cattivo tempo “i Morrone, i Gentile, iGreco, gli Occhiuto, il procuratore, i servizi segreti, qualche oscura lobby massomafiosa, il clero?” O come ha scritto Ferdinando Gentile è solo antipatia nei loro confronti?